” Ogni fotografo che usi da anni questo linguaggio finisce per possedere un suo stile, una sua scrittura e Max Bedendi con il bianco e nero è riuscito a rendere ogni suo scatto diverso per soggetto e tema trattato ma riconoscibile come firma, come sguardo. Ogni immagine ha una sua propria eleganza, una cifra stilistica che la nitidezza e la composizione accurata impreziosiscono. Un fiore come un paesaggio sanno trasfromarsi in una storia a sè stante. una barca o l’architettura di un borgo, la natura ed i dettagli che tutta la gamma dei grigi declinano, un orizzonte lontano od il cielo che lo incontra sfiorando le colline o le strade che si gettano nel suo infinito, ci fanno incontrare lo sguardo di un fotografo che è innamorato della sua terra e della grazia della bellezza in tutte le sue forme e contenuti. Nei suoi paesaggi la presenza umana è percepita anche nella sua apparente assenza, un remo appoggiato in un certo modo accanto alla barca, una strada sterrata ben delineata dai bordi curati, i campi o le macchie di vegetazione perfettamente composti, ci spiegano il desiderio di questo autore di trovare un ordine anche laddove il caos ridisegna i connotati di uno spazio. Un caos ammaestrato, conquistato grazie all’uso delle luci, sfumature che assomigliano a pennellate sapienti, si rimane incantati a respirare un’atmosfera che è linfa vitale per gli occhi e per coloro che sono fortunati a viverla quotidianamente. Osservando le fotografie di Max Bedendi si desidera essere petali od alberi, staccionata o canneto, mura di cinta o finestra, specchio d’acqua o cielo, nuvola o riflesso di un torrente, si è parte di quel tutto che la composizione di una scena sa come racchiudere entro i confini di una visione mentre il fotografo dilata la nostra percezione con il suo sguardo attento unendo la sua sensibilità alla creatività più raffinata. La grafia di luce di questo autore è un bianco e nero che si colora delle sue suggestioni, una tavolozza di sfumature che la sua ricerca trasforma in pennellate straordinarie tratte da una realtà visibile da lui scelta come taglio e come istante da catturare di rara bellezza e profondità. Un’esperienza visiva e sensoriale a tutto campo che rende indimenticabile il suo invito a viaggiare entro i confini della sua sensibilità unita ad una tecnica sopraffina che ne è parte integrante e non solo il valore aggiunto!
Paola Palmaroli La Gabbia Armonica Magazine
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